Un tribunale russo impone una multa astronomica a Google per aver bloccato contenuti di emittenti, inclusa una del Ministero della Difesa russo.
Google ha ricevuto una multa colossale da un tribunale russo per aver bloccato i contenuti di alcune emittenti televisive. Cifre che sfidano ogni immaginazione: parliamo di una somma astronomica, che richiama alla mente scenari di pura fantascienza. Ma qual è la ragione dietro questa sanzione strabiliante?
Un’Eredità Complicata
Il mondo dei media digitali non è mai stato semplice, ma negli ultimi anni la complessità è aumentata drasticamente. Nel 2020, YouTube intraprese una decisione controversa bandendo il canale russo Tsargrad, dovuta alle sanzioni statunitensi imposte al suo proprietario. Questa mossa non solo rappresentò un punto di svolta nelle politiche della piattaforma, ma si inscrisse in un contesto geopolitico teso e in continuo cambiamento.
Due anni dopo, con l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina, la situazione si è deteriorata ulteriormente: le restrizioni divennero più severe e colpirono un numero crescente di canali. Oggi, diciassette emittenti – incluso un’importante canale del Ministero della Difesa della Federazione Russa – stanno sfidando legalmente Google, sollevando accuse di censura e disinformazione. Tutto ciò mette in risalto il delicato equilibrio tra responsabilità morale e dinamiche diplomatiche con cui Google deve confrontarsi.
Il Verdetto del Tribunale Russo
Secondo l’avvocato Ivan Morozov, il tribunale russo ha invocato un articolo specifico del Codice dei reati amministrativi per contestare a Google la rimozione di questi canali dalla piattaforma YouTube. La sentenza non solo ordina il ripristino di tali canali, ma impone una multa che, qualora trascurata, raddoppierebbe ogni giorno. Un meccanismo che, in teoria, potrebbe non conoscere limiti, spingendo all’inverosimile il già astronomico ammontare. L’unica via d’uscita per Google, secondo le autorità russe, sarebbe il rispetto incondizionato della sentenza, condizione sine qua non per rientrare in modo legittimo nel mercato russo.
La Reazione di Google
La filiale russa di Google, che ha cercato di evitare queste gravi conseguenze attraverso istanza di fallimento, è stata dichiarata fallita nell’autunno del 2022. Una realtà che rende quasi impossibile poter far fronte a tale sanzione, persino con le casse del mondo intero a disposizione. Sebbene Google non abbia rilasciato dichiarazioni ufficiali di risposta alla decisione del tribunale russo, il recente rapporto trimestrale del 2024 offre un significativo indizio sulla sua posizione:
Abbiamo questioni legali in corso relative alla Russia, con sentenze civili che impongono sanzioni aggravate riguardo la chiusura di conti, compresi quelli di soggetti sanzionati
si legge. Ancora, viene sottolineato che tali questioni legali non dovrebbero influenzare materialmente le operazioni dell’azienda.
Con una situazione legale così intricata, non sorprende che Google si trovi al centro di un turbinio mediatico. Nei prossimi mesi, non solo si giocheranno importanti partite legali, ma si metteranno alla prova i principi fondamentali della comunicazione globale.