L’indice depurato dei prezzi energetici mostra un lieve decremento a dicembre, con potenziali implicazioni per le politiche economiche future.
Il dato finale dell’inflazione di dicembre in Italia getta luce su tendenze economiche significative. L’ISTAT conferma le stime precedenti, evidenziando la diversa evoluzione nei settori dei beni di consumo principali.
Nel mese di dicembre 2024, l’Istituto Nazionale di Statistica ha comunicato che l’indice dei prezzi al consumo per l’intero paese ha subito lievi cambiamenti. Su base mensile, si è registrata una crescita del 0,1%, mentre su base annua l’aumento è stato dell’1,3%, confermando le stime iniziali. Seppur piccolo, questo incremento sottolinea l’equilibrio tra le diverse forze economiche che influenzano i costi di beni e servizi.
Dinamiche contrapposte: alimentari ed energetici
L’apparente stabilità dell’inflazione maschera movimenti divergenti all’interno di specifici settori. I prezzi degli alimentari non lavorati hanno mostrato un rallentamento, passando da un impatto del +3,8% a uno più contenuto del +2,3%, segnalando una riduzione nella pressione su questo segmento. Al contrario, i beni energetici regolamentati hanno accelerato drasticamente, toccando un incremento del 12,7% rispetto al precedente 7,4%. Questa divergenza tra alimentari ed energetici descrive una complessità che potrebbe influenzare le scelte del consumatore e le politiche economiche future.
Inflazione di fondo in lieve calo
Analizzando l’inflazione di fondo, che esclude i costi volatili degli energetici e degli alimentari freschi, si nota un lieve decremento: dal +1,9% di novembre si è passati a un +1,8% in dicembre. Tale movimento suggerisce un lieve raffreddamento dell’inflazione sottostante. Similmente, l’inflazione depurata dei soli prezzi energetici è scesa da un +2,0% a +1,7%, rinforzando l’idea di una stabilizzazione all’interno dei settori non energetici.
Confronto con i dati precedenti
Guardando all’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), si riscontra una crescita dello 0,1% su base mensile e un +1,4% annuo, leggermente in discesa dal +1,5% osservato a novembre. Questo strumento comparativo con gli altri paesi dell’UE conferma una relativa stabilità, pur con minime variazioni. Contemporaneamente, il dato dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) ha visto un modesto aumento dello 0,1% mensile, con un incremento annuo dell’1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La valutazione complessiva del quadro inflazionistico di dicembre, secondo l’ISTAT, suggerisce un equilibrio tra settori in crescita e altri in rallentamento. L’attenzione ai beni energivori sembra dominare le dinamiche dei prezzi, alimentando riflessioni su come tali variazioni possano impattare sui costi a livello familiare e sulle future politiche di controllo dei prezzi.