Ecco come possono agire i contribuenti per rispondere alle notifiche dell’Agenzia ed evitare sanzioni per dichiarazioni catastali mancanti

Lettere dall’agenzia delle entrate: chi le riceverà sul superbonus?
In arrivo le comunicazioni ufficiali per coloro che hanno usufruito del superbonus, ma non hanno aggiornato la dichiarazione catastale.
In questi giorni, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a inoltrare le prime comunicazioni destinate ai contribuenti che hanno beneficiato del superbonus senza aver presentato la dichiarazione catastale necessaria. Questo passo, previsto dal provvedimento del 7 febbraio, mira ad invitare i destinatari a regolarizzare la propria situazione o a dimostrare l’assenza dell’obbligo di dichiarazione. Le lettere, come chiarito dalla sottosegretaria all’Economia e Finanze Lucia Albano, non verranno inviate a pioggia, ma mirano principalmente agli immobili con inesistenti o irrisori valori catastali rispetto ai costi sostenuti per lavori edili.
I destinatari delle comunicazioni dell’agenzia delle entrate
Ogni intervento strutturale su un immobile impone ai proprietari di esaminare se le modifiche apportate abbiano influenzato i parametri catastali, come la categoria o la classe. Quando accadono trasformazioni significative, è obbligatorio trasmettere una dichiarazione catastale, prevista dall’articolo 1 del decreto del 19 aprile 1994, n. 701. Questo documento viene aggiornato attraverso il sistema Docfa, il quale richiede il supporto di un professionista autorizzato.
La Legge di Bilancio 2024 ha intensificato i controlli sugli interventi legati al superbonus, se realizzati senza rispettare l’obbligo della dichiarazione catastale. Con il provvedimento del 7 febbraio, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità con cui tali comunicazioni verranno inviate, assicurando che la selezione dei destinatari avvenga in modo accurato grazie ai criteri stabiliti dall’articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020.
Criteri per l’invio delle comunicazioni

Durante un’interrogazione presso la Commissione Finanze della Camera, la sottosegretaria Lucia Albano è intervenuta per chiarire la strategia dell’Agenzia delle Entrate. “L’invio delle lettere,” ha spiegato, “interesserà inizialmente quegli immobili registrati al Catasto senza rendita o con valori inadeguati rispetto ai costi edilizi sostenuti.” Questa scelta è guidata dal presupposto che i lavori potrebbero aver cambiato sostanzialmente la categoria e la classe dell’immobile, richiedendo conseguentemente una dichiarazione catastale aggiornata.
Le lettere verranno inizialmente inviate ai contribuenti con immobili privi di rendita o con una valutazione catastale inferiore alle spese affrontate per i lavori. In simili situazioni, è plausibile che le modifiche abbiano avuto un impatto significativo, portando alla necessità di un ricalcolo o una nuova assegnazione catastale.
Risposte alle lettere e possibilità di regolarizzazione
Nel corso della discussione parlamentare, sono state delineate anche le opzioni per coloro che riceveranno queste comunicazioni. Chi ha incrementato la rendita dell’immobile oltre il 15% o ha demolito e ricostruito con espansione della superficie, dovrà documentare il tutto tramite una dichiarazione catastale e procedere al pagamento delle imposte con l’opzione del ravvedimento operoso. Gli interessi verranno calcolati in base ai giorni di ritardo.
In alternativa, i contribuenti hanno la facoltà di dimostrare che gli aggiornamenti catastali non sono necessari, fornendo adeguata documentazione a sostegno della propria posizione. Questo approccio consente di evitare sanzioni non dovute e di chiarire la propria condizione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In definitiva, la possibilità di “dimostrare l’assenza dell’obbligo” sarà una carta rilevante per molti.