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Nuova legge di bilancio e cartelle esattoriali 2025

Nuova legge di bilancio e cartelle esattoriali 2025
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Scopri come la Legge di Bilancio potrebbe rivoluzionare la gestione fiscale dei contribuenti italiani con l’introduzione di novità sulla prescrizione.

Nuova legge di bilancio e cartelle esattoriali 2025
Photo by Pixabay

La legge di bilancio e il futuro delle cartelle esattoriali

Verso il nuovo anno con novità fiscali: la Legge di Bilancio punta a rivoluzionare il mondo delle tasse e delle cartelle esattoriali. Scopriamo cosa accadrà nei prossimi mesi e come potrebbero cambiare le cose per i contribuenti italiani.

La Legge di Bilancio del governo italiano è ormai vicina a completare il suo percorso legislativo, con una discussione cruciale in programma per mercoledì 8 dicembre. Questo appuntamento, che vedrà il voto di fiducia, dovrebbe portare alla sua approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Tuttavia, l’iter verso l’aula ha subito un leggero ritardo a causa della necessità di valutare alcuni emendamenti, anche se non si prevedono sorprese significative all’orizzonte. È una certa delusione per coloro che attendevano una soluzione alle cartelle esattoriali e alla rottamazione quinquies: si ipotizza che se ne parlerà nel 2025, come anticipato dalla Lega. A quel punto, un eventuale provvedimento autonomo potrebbe affrontare questa problematica.

Un cambio di paradigma per le cartelle esattoriali

Il 2025 rappresenta un anno cruciale per i contribuenti italiani, poiché molte cartelle esattoriali verranno cancellate. Questo processo avviene per due motivi principali: da un lato, le decisioni prese in precedenza con la riforma della riscossione, e dall’altro, la naturale prescrizione che impedisce allo Stato di esigere il credito nei confronti dei cittadini adempienti. La riforma introduce una novità rilevante: le cartelle più vecchie di cinque anni saranno automaticamente annullate, senza che i contribuenti debbano fare richiesta. La cancellazione avverrà per quelle cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione non è riuscita a riscuotere in passato, ritrasmettendo il debito all’ente originale per ulteriori verifiche.

Tuttavia, i veri beneficiari di queste novità saranno in gran parte contribuenti insolventi o in condizioni economiche precarie, che non possiedono beni o redditi eseguibili. Per chi, invece, ha patrimoni più dichiarati e continuativi, come dipendenti, pensionati o risparmiatori, le speranze di liberarsi dei propri debiti risultano limitate. Le misure di riscossione, come ipoteche e pignoramenti, continueranno a essere applicate, lasciando immutata la loro situazione fiscale.

La prescrizione: quando le cartelle esattoriali diventano obsolete

Oltre alla novità della cancellazione automatica, esiste un’altra strada attraverso cui le cartelle esattoriali possono perdere validità: la prescrizione. Le cartelle hanno termini di validità legale e, con l’arrivo del 31 dicembre 2024, molte di esse non saranno più esigibili dall’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, in pratica, queste cartelle potrebbero continuare a venire utilizzate dal concessionario per esigere il pagamento, nonostante il decorso dei termini. Spetta quindi al contribuente richiedere ufficialmente l’annullamento della cartella, dimostrando l’intervenuta prescrizione.

I termini di prescrizione variano a seconda del tributo. Ad esempio, imposte come IRPEF, IVA e contributi camerali si prescrivono in dieci anni, mentre contributi INPS e multe stradali in cinque. Il bollo auto si estingue invece dopo solo tre anni. Questi dettagli sono cruciali per comprendere se una cartella esattoriale possa ancora essere esigibile o meno, e ogni contribuente dovrebbe tenerne conto per gestire al meglio le proprie situazioni fiscali.

Notifiche e termine di validità delle cartelle esattoriali

Il processo di notifica di una cartella esattoriale è soggetto a termini stringenti, come disposto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973. In pratica, ad esempio, le cartelle derivanti da controlli automatici dei modelli 730 devono essere notificate entro tre anni dalla dichiarazione originale. Questo significa che entro il 31 dicembre 2024 devono essere notificate tutte quelle relative al 2021. Tuttavia, è importante precisare che questa scadenza si applica esclusivamente alle cartelle mai notificate prima, poiché una volta notificata, la prescrizione si azzera e ricomincia nel caso di mancato pagamento.

In conclusione, il sistema italiano delle cartelle esattoriali e delle prescrizioni offre opportunità ma richiede anche attenzione e una certa dose di conoscenza da parte dei contribuenti. Resta da vedere come la legislazione attuale e futura inciderà su tali aspetti, ma è chiaro che il 2025 rappresenta un punto di svolta per molti italiani che si trovano a fronteggiare debiti fiscali