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Il miracoloso ribaltamento economico dell’argentina

Il miracoloso ribaltamento economico dell’argentina
Photo by Pixabay
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Recenti dati ufficiali dall’Argentina delineano uno scenario sorprendentemente positivo: una drastica riduzione del tasso di povertà. Questo calo da un impressionante 52,9% a un più gestibile 38,1% nel secondo semestre dell’anno segna un’importante vittoria per il governo del presidente Javier Milei.

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L’inflazione: un nemico vinto

In Argentina, la soglia di povertà è definita dalla capacità di una famiglia di acquistare beni essenziali per un valore di 342.370 pesos, equivalenti a circa 313 dollari. Il recente trend positivo ribalta la narrativa globale che criticava Milei per aver combattuto l’inflazione a scapito del potere d’acquisto dei cittadini. Con la sua amministrazione, l’inflazione è passata da un drammatico 211% del 2023 a una gestione più stabile del 118% prevista per il 2024, con l’OCSE che stima un ulteriore calo al 28,4% per quest’anno.

Alla fine del 2023, l’inflazione mensile si attestava al 25,5%, ma è crollata al 2,4% entro febbraio e si è stabilizzata sotto il 3% da ottobre. Gli analisti vedono un ulteriore crollo annuale al 23,3% a marzo, rispetto al 66,9% del mese precedente. Nel passato aprile, l’inflazione aveva superato un incredibile 292%. Inoltre, l’amministrazione Milei ha ottenuto un surplus fiscale per il 2024, un significativo traguardo storico, persino dopo aver considerato la spesa per interessi.

Riforme coraggiose rinvigorano l’economia

Chi avrebbe mai pensato che rigide misure di austerità potessero coesistere con la crescita economica? Eppure, l’Argentina sembra sfidare le aspettative. Il PIL del paese, infatti, è tornato a crescere nel terzo trimestre del 2024. Sebbene nell’intero anno sia diminuito dell’1,8% – una cifra ben inferiore a quanto predetto dagli esperti – le proiezioni per quest’anno anticipate dalla banca centrale indicano una crescita vicina al 5%. La fiducia nel sistema cresce, come dimostrato dall’aumento dell’attività economica del 6,5% a gennaio.

Il quartiere residenziale e commerciale argomentano che le politiche di Milei hanno donato all’Argentina una crescita economica dell’0,6% fino al 31 dicembre dello scorso anno, riducendo contemporaneamente la povertà. Alla fine dello scorso anno, la bilancia dei pagamenti ha registrato un avanzo di 1 miliardo di dollari, in netto miglioramento rispetto al deficit di -2,67 miliardi dell’anno precedente. Questo riflette l’aumento delle esportazioni e un rinnovato interesse da parte degli investitori esteri.

Sfida alla Tradizione: Politiche Innovative

Milei sfida la tradizionale prudenza della politica economica, dimostrando che misure drastiche e tempestive possono portare a cambiamenti positivi. L’austerità e il contenimento dell’inflazione non sono nemici della crescita; piuttosto, è l’eccesso di spesa pubblica, spesso finanziato dalla stampa di nuove monete, a paralizzare l’economia. Per contrastare la povertà dilagante, il governo ha messo al centro l’accumulo di ricchezza e la lotta al parassitismo sociale, tagliando sussidi e spese improduttive.

Il presidente ottiene un crescente sostegno non solo dai mercati ma anche dalle famiglie argentine, come dimostrato dai sondaggi di popolarità e dall’andamento del peso sul mercato libero. Prima della presidenza Milei, c’era una tripla discrepanza tra il tasso di cambio ufficiale e quello libero, mentre oggi il dollaro viene scambiato a 1.325 pesos, con un divario del 20%. Tuttavia, la valuta è in ripresa: nei confronti dell’inflazione passata, il cambio ha perso il 24% nell’anno scorso. Nonostante ciò, sorge il timore che possa essere sopravvalutata, con il rischio di minare la competitività delle imprese argentine sul mercato globale.

Con l’avvicinarsi delle elezioni congressuali, la diminuzione della povertà potrebbe rappresentare il biglietto vincente di Milei e del suo partito, La Libertad Avanza. Senza una solida maggioranza, il presidente si affida ai tradizionali alleati di centro-destra. La conquista di nuovi seggi cambierebbe le carte in tavola, consentendo un’azione riformista più rapida e decisa. La comunità internazionale osserva con interesse, in attesa della decisione del Fondo Monetario Internazionale sull’erogazione di nuovi prestiti, segnalando un cambiamento nei rapporti tra Buenos Aires e le istituzioni finanziarie globali.