La Corte d’Appello di Roma deve decidere sulla sospensiva del canone concessorio, mentre le battaglie legali continuano fino al 2026.
Un miliardo di euro. È questa l’enorme somma che rimane in bilico, mentre Tim e il governo italiano non riescono a trovare un compromesso per il rimborso del canone concessorio del 1998. La Corte d’Appello di Roma aveva concesso tempo fino al 20 gennaio per giungere a un’intesa extra-giudiziale, prima di prendere una decisione sulla richiesta di sospensiva del pagamento da parte di Palazzo Chigi. Ora, senza un accordo, la responsabilità ricade nuovamente sul giudice, che annuncerà la sua determinazione nei prossimi giorni.
Una decisione da prendere
Negli uffici della Corte, le attese sono febbrili: una decisione potrebbe riscrivere gli equilibri finanziari di Tim. Diverse voci di stampa suggeriscono che il pronunciamento del giudice potrebbe giungere presto, anche entro la settimana. Restituire a Tim un miliardo di euro — comprendente 529 milioni e interessi maturati nel tempo — sarebbe una manna per la società di telecomunicazioni, potenzialmente avvicinandola alla distribuzione di dividendi agli azionisti entro quest’anno o il prossimo.
Un conflitto riaperto
Il dramma finanziario si era riacceso lo scorso aprile. La Corte d’Appello di Roma aveva emesso una sentenza che ordinava la restituzione del canone concessorio, sostenendo la sua proroga illegittima. Secondo Tim e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il prelievo richiesto per l’anno successivo alla liberalizzazione del settore non aveva diritto di esistere. Questo verdetto ha spinto a nuovi sviluppi legali, richiamando l’attenzione sulla giustizia italiana e sulle sue complessità procedurali.
Lungo il cammino legale
Palazzo Chigi non ha lasciato cadere la questione e ha depositato un ricorso in Cassazione. La strada verso una sentenza definitiva può essere lunga, con un esito atteso non prima del 2026. Nel frattempo, la richiesta di sospensiva del pagamento avanzata dal governo rimane sul tavolo della Corte d’Appello, in attesa di una risposta. In un contesto dove il tempo sembra scorrere lento, ogni passo può trasformarsi in una maratona di battaglie legali e strategie finanziarie da cui dipendono le sorti di entrambe le parti coinvolte.